La tua mano un capolavoro.
Gli occhi stelle filanti deducibili.
E il viso intenso di madonna atea.
Le movenze sorrisi negli anni.
Il tuo cuore invisibile un capolavoro.
Le labbra tormentate dal desiderio.
La schiena un vessillo senza spine.
La carne affamata della tua bocca.
Le gambe algido capolavoro privato.
Febbrili le vene del Cristo velato.
Lussuriose le dita dell’anima porno.
Il corpo si spegne a monte:
metamorfosi estatica, il capolavoro.
E colonna sonora le stupide canzoni:
ci s’innamorava ancora, un vizio da pivelli,
pesci di cannuccia all’amo, il capolavoro di ognuno.