Il pianto si arrampica dappertutto. Non conosce confini, e, nessuno può fermarlo. Il pianto è piccolo piccolo poi diventa oceano. E sbuca da tutte le parti e come le radici ramifica dentro, scendo nei pozzi profondi della pelle e poi risale inarrestabile come il volo dell’aquila al nido. Tutti conoscono il pianto, lo sentono dentro e poi lo guardano in faccia, cercando, a volte, di non vederlo. Lui però sa bene come non farsi ingannare anche quando c’è, nei casi disperati, una strategia dell’artificio, per commuovere il debole cuore e la benevolenza altrui. Il pianto ha le ore contate quando è falso e tende all’inganno, ma è un pianto triste e funesto per chi lo pratica scientemente. Si ritorcerà contro con l’abbandono. Il pianto non si vergogna quando ingrana. E svetta sulle labbra.