
Questa mattina mi sono svegliato presto e nell’attraversamento della stanza da letto, il bagno e la cucina, ho pensato al tempo, per intenderci quello che passa, e la bellezza. Il tempo meteorologico, affacciandomi dal balcone, non era affatto buono. Sono rientrato e ho tagliato e premuto mezzo limone in un bicchiere d’acqua, poco dopo ho affettato un’ arancia e l’ho mangiata. Intanto, mentre sbucciavo una mela(poverina Eva che per mangiare una mela, la mela proibita del paradiso terrestre, ha ricevuto un baritonale richiamo … con tutti gli annessi e connessi e relativa punizione…Donna partorirai con gran dolore e tu Adamo, uomo da quattro soldi, sbatterai la testa nel cercare un lavoro, perché sarai infilzato dalla disoccupazione)pensavo cosa lega o potrebbe legare il tempo che passa e la bellezza. Ma è così scontata la bellezza di cui tutti possono riceverne la grazia o anche la bellezza va apprezzata e innanzitutto coltivata? La bellezza è presente in tutti i luoghi anche in quelli dove regna squallore, sopraffazione e violenza, oltre l’ignoranza? E quando pensiamo alla bellezza credo che pensiamo innanzitutto a quella delle donne e strettamente legata alla bellezza dell’arte … o della creatività artistica in tutte le sue forme. Mi sfuggiva però un presunto o possibile nesso tra la bellezza della donna e il tempo … Di fronte allo specchio mentre mi radevo a bassa voce ripetevo: bellezza, donna, arte, tempo…
Ho acceso la Tv, mangiando la mela e il peccato originale della nascita dell’uomo, religiosamente interpretando, ma annullando il sonoro, cliccando sulle pagine del televideo e a un certo punto è venuta fuori la frase: Il tempo(che passa) è la tua bellezza. Essa, la bellezza, e lei, che rappresentata, in ordine cronologico, l’ultimo amore, misura il tempo immoto che noi chiamiamo il tempo che passa. Il tempo sarà passato solo in un caso.