Così adesso ho comprato e sto leggendo in e book La donna di picche(si legge in poco tempo)
e di seguito: Le novelle del defunto Ivan Petrovic Belkin
e poi La figlia del Capitano,
mentre Eugene Onegin, se non mi faccio prendere dall’ansia e dalla fretta, lo leggerò per ultimo. Non voglio morire pensando che mi sono lasciato scivolare via il più bravo degli scrittori russi che bazzicavano, vuoi o non vuoi, tra Mosca e Pietroburgo. Che io una volta mi ero fissato che volevo andare a Pietroburgo e farmi scattare delle foto che poi quando ritornavo a Napoli dicevo:- Tiè. Guardate dove sono stato. E da ora in poi sappiate che ho respirato l’aria e guardato il cielo di Mosca e di Pietroburgo. Perciò devo arrevotare dinto e fora ciò che ha scritto Aleksandr Sergeevic Puskin. E me ‘n’aggia vedè bene. Quann’ero piccirillo me dicevano che se andavo a lavorare mi dovevo arrubbà ‘o mestiere cu ll’uocchie, cu ‘e mmane e cu ll’anema senza nisciuna pietà. E ‘a cazzimma. –
Mi piacciono gli scrittori russi, con essi riesco a vivere un’atmosfera diversa e mi sembra di viaggiare.Mi piacerebbe davvero visitare Mosca o San Pietroburgo, ma sono molto freddolosa.
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Indosserai pelliccia, colbacco, guanti e stivali e cin cin a Mosca e San Pietroburgo.
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Magari!
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Beh, nelle cose che piacciono bisogna credere. E poi vedo un principe azzurro dietro l’angolo. Ciao
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