Una lettera d’amore muore sempre tra due libri aperti e due corpi che si allontanano. Una lettera d’amore è un ponte. E quasi sempre anche l’acqua che vi scorre sotto e a volte tracima e altre vote scompare come il sole dietro le nuvole. E lì, che la lettera costruisce il nido, sotto il ponte che crolla. Sarà stata l’acqua o una fallace costruzione, sta di fatto che la lettera giace sotto il ponte, mentre l’acqua inesorabile, scorre calma e trasparente e a tratti impetuosa. La lettera è un foglio piegato in quattro. Troppo poco un foglio piegato in quattro per un amore che muore. Guarda che faccia hai, ma eviti di guardare la pena che ti stringe dentro. Sei seduta con le spalle al muretto delle scale. Sei su un tappeto rosso scuro e con il braccio sinistro cinge quasi il cuscino bianco posto verticalmente e la mano, sinistra, dall’alto si posa mollemente. Il tuo sguardo forse si sperde dopo aver letto una frase forse più sciocche d’altre. O forse è il pensiero di lui a farti smettere di leggere.
Una lettera non è sempre “d’amore” , anzi, in questo caso è solo di dolore. In ogni caso implica un’attesa e l’attesa è un insieme di emozioni tra loro contrastanti: speranza, ansia, sogno, timore, fascino, tensione, desiderio, pazienza, coraggio.
A pensarci bene tutta la nostra vita è una lunga attesa..
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L’amore è tutte le cose che dici tu, ma lo è anche una lettera che pone fine ad una storia (d’amore). Anche l’amore necessita di manutenzione e rinnovamento, col tempo si rischia e il primo giorno può essere più lontano della data in cui sbocciò. La sofferenza (e il dolore) in amore è l’altra faccia della medaglia tra due amanti.
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