Caro Claudio mi sorprende non poco quello di cui ci informi su tuo padre. Conosco quel santo uomo(vabbuò, proprio un santo no) di tuo padre perché spesso ci telefoniamo e qualche volte ci vediamo con le nostre rispettive mogli per assistere a qualche spettacolo, spettacolo sui generis. Ah, adesso che sei anche tu un adulto e vai in giro a fare ‘o fareniello sciupafemmine, posso dirti che io e tuo padre abbiamo una donna in comune o meglio è lei che ci intrattieni entrambi, perché lei dice che ogni donna deve avere almeno o minimo due uomini oltre al marito.
Comunque, penso che tu sia un bugiardo e una gran figlio di vacca anche se conosco tua madre, altra santa donna(oddio, non cimetto di certo la mano sul fuoco: ci tengo alle mie mani dalle dita lunghe e alla loro integrita tattile e prensile, nonché gentili.) Tuo padre a me ha sempre detto che tu da piccolo non facevi che stare davanti al televisore(specie quando avevi tonsillite, la febbre e altre belle scusanti da piccolo bastardo) a guardarti(e consumare) un sacco di dvd cartoni animati(il che è gia diro tutto)tipo Il re leone che quando ruggiva ti cacavi sotto e urlavi la vicinanza di mamma e papà e quall’altro film dove c’è una balenottero che non fa altro che cantare di qua e di là(che c’aveva la voce di Alberto Sordi) come se fosse un napoletano che tutta la giornata non fa che sorridere(o piangere per una qualsiasi contrarietà tipo giocare un terno al lotto e poi prendersela con san Gennaro, mentre tifa p’o Napule strappandosi ‘o cuore npietto pecché ‘o Napule è una via di mezzo tra l’ammor’ pe’ mammà, papà, ‘a fidanzata, ‘a mugliera e pecché no, pure l’amante, cioè chella zoccola di Carmela ca quann’ vere a n’ommo se lo mangia cu ll’uocchie) e anche quell’altro film del toro che non ne vuole sapere di fare il toro allevato e obbligato a scendere nell’arena della corrida. Comunque hai parecchi scheletri nell’armadio, figlio degenere che non sei altro, cioè non solo tuo padre non ti diceva nulla di sera del venerando ma sempre attuale zio Carlo Marx, perché tuo padre o andava a lavoro di notte o preferiva leggere per fatti suoi disteso a letto.
A riprova che hai gli scheletri nell’armadio, a casa tua e chissà in quale altra bettola, c’è un intera colonnina della Ikea strapiena di quei fottutissimi bastardi caroni animati, cioè sei tu che li hai fatti odiare da tuo padre che proclamerei santo anche se si divide tra laicismo e ateismo, pasta alla genovese e ‘na frittur’ ‘e pesce ‘e paranzella. Ah, quasi dimenticavo: tuo padre, quel brav’uomo, ormai assurto a santo prtettore dei padri denigrati dai figli, uesti bastardi dagli occhi cerchiati di sesso e lussuria, in estate ti accompagnava al bar del lido sia a Marina di Camerota, sia a quello di fronte al parco di Diamante e in Sicilia nel campeggio di Clatapiano poco distante dai Giardini di Naxos, perché stravedevi anche per quel bastardo figlio di vacca di Dragon Boll che tra l’altro, anche lui, quell’uomo santo di tuo padre(mi hanno riferito spesso che spesso, fa anche dei piccoli miracoli, forse preso dalla disperazione), era costretto a sorbirsi anche due episdosi per volta. Altro che scheletri, nell’armadio hai un cimitero.