Stamattina sei bella appoggiata alla sponda di un letto antico in una stanza di calcinacci.
E ora vai via nel vento che ti scompiglia i capelli tra il fuoco che viene dalle vene di lava.
Gli occhi tuoi carezzano le finiture delle labbra e i ricordi colgono il rosso delle unghie.
Ti ritrai nell’ombra come se il tempo non avesse i suoi tempi vivi e morti del desiderio.
Poi esplodi fulgida e carica di quella passione che sale e scende le montagne di passione.
Sono le tue labbra che tracciano il cielo nelle ore della penombra che squaderna canto.