Davvero stupido e incorreggibile il mio cuore. Dopo che lei ha varcato l’uscio dell’istituto, subito mi sono girato e l’ho vista, mentre lui, questo tre volte cretino, batteva nel mio petto furiosamente. Meno male che gli altri non si sono accorti di nulla. Lei ha posato il suo sguardo su me sorridendo e io su di lei e ci siamo salutati. Le sono andato vicino mentre conversava con una sua amica e un estraneo e le ho chiesto:-Sei tornata di nuovo qui?- , ma con i suoi occhi di luce ha risposto di no e poco dopo è andata via. Lui, lo zimbello che batte, voleva dirle:- Ti penso sempre. Mi è successo anche ieri e stamattina. E poi … ti amo.- Lo stupido non contento recalcitrava: voleva correrle dietro e guardarla ancora, semmai baciarla. Per mia fortuna lui è incassato nel mio petto e non gli ho prestato le gambe e le mie labbra. A quel punto è calata una tristezza nera e mortale. Lui il cuore del mio cuore ha iniziato a strepitare e addirittura piangere, a quel punto per depistarlo e togliergli lei dalla testa, mi sono squarciato il petto con un coltellaccio da macellaio e gli ho mostrato quest’ultima foto, dicendo:
-Vedi, non è il caso che stramazzi al suolo. E poi cosa diranno gli altri cuori quando vedranno il tuo capriccio nella sua orrenda bruttezza? Dai, calmati, usciamo di qui e vedrai donne davvero belle o dalla forte simpatia.-
Lui ci è cascato: mi ha seguito come un agnellino, appeso al cappio.