-Lei come si firma quando termina un’opera capolavoro anche se è una non sua?-
-Può leggerlo da sé, basta guardare giù, infondo a destra.-
-Vedo che sono quattro lettere ma non riesco a venirne a capo.
-Zero.-
-Zero?-
-Si, Zero.-
-Si è firmato Zero da sempre oppure…-
-No, all’inizio, non mi firmavo Zero.-
-Perché Zero? Scommetto che c’entri la matematica.-
-No, proprio no. All’Istituto d’Arte il professore Guarino mi bocciò ben due volte.-
-Allora si è voluto vendicare di quel professore e della matematica?-
-Potrebbe starci ma non è così.-
-C’è un altro motivo, semmai particolare?-
-Si.-
-Una delusione.-
-Esistenziale o forse d’amore?-
-Si. Ho avuto solo lei, ma il matrimonio è fallito. O meglio lei mi ha lasciato.-
-Però la vita e l’amore e così il sesso continuano.-
-Ecco, per questo mi firmo zero. Sono morto ma all’anagrafe non risulta.-