
La differenza tra umani e animali è la luce, le visioni, il sonno, il buio, forse, la parola.

Mia madre e mio padre si accoppiavano spesso e la prole cresceva in numero e cipiglio.

Poi è successo una cosa strana. Mia madre e mio padre si sono accoppiati per l’ennesima volta. E dopo nove mesi sono nati io così come mi vedete in quest’ultima foto. La cosa strana, davvero stranissima, non è il fatto che mia madre e mio padre si accoppiarono e spararono le ultime cartucce nella crescita di un altro essere vivente, ma che da un umano, mio padre e una scimmia, mia madre, nascesse non una via di mezzo tra un uomo e una scimmia ma di questi casi il mondo è strapieno a milioni. Qui sono io, il gatto gattone dagli occhi bellissimi quasi fosforescenti.
Poi da qualche parte, precisamente dove, ma quando non saprei, ho letto quanto segue:
La differenza se così possiamo chiamarla tra l’uomo e l’animale consiste nell’attribuzione dell’anima … che poi l’anima spetterebbe, a rigor di termini, agli animali visto, letto e scritto che li definiamo anima-li. La differenza tra l’uomo e l’animale è che fino a cinque sei anni … cioè fino al giorno del primo giorno di scuola … siamo uguali; ovverosia senza alcun tipo di istruzione istituzionale, per cui dal quel fatidico diseducativo primo giorno di scuola strada poi diverge, ma non certo prima del fatidico ingresso tra i banchi, infatti c’è per entrambi, l’umano e l’animale, inizia a praticarsi, nel bene e nel male, anche se dovrebbe essere solo nel bene, ma si apre il mondo di un’altra scrittura e lettura …
E un’altra oralità che si manifesta alla pari, più con la parte interna che quella esterna, a quel punto ci differenziamo perché noi umani impariamo a leggere e a scrivere, oltre che affiniamo e miglioriamo quando parliamo e scriviamo, sicché noi parliamo gli animali no. E non mi si venga a dire che gli animali hanno un modo di parlare tutto particolare. Be è come se dicessimo che i sordi(non più sordi perché muti, semmai è il contrario) imparano a parlare a gesti e che, a quel punto, anche loro come gli animali hanno un loro linguaggio alternativo: d’accordo, ma, esattamente, non è la stessa stessa cosa. La parola è tale perché fonetica, sonora e direi urlata, musicale, gridata e cantata.