Ho comprato a naso e con l’istinto e percependo un puzzo nauseabondo il libro di Szczepan Twardoch che nel tentativo di pronunciare nome e cognome (senza entrare in polemica con l’alfabeto polacco che però ha di certo a che fare con la condizione delle donne specie degli ultimi anni) mi ha slogato la mandibola e attorcigliato la lingua (consonanti una dietro l’altra, una mia ignoranza e pecca) e che mi ha procurato convulsioni, ma però, mi sta piacendo assai assai perché ci sono molte cose conficcate dentro e fuori la carne umana e molte mani che furiosamente vi rovistano dentro, s’intitola Il re di Varsavia.