L’anima umana, ovvero l’empatia e la sensibilità, e quella degli animali sono gli occhi. E non fanno che ricordarci il rapporto interiore dello sguardo. Cosa chiedono le anime e gli animali: rispetto, libertà e amore: pare che in giro scarseggino alquanto.

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L’anima umana, ovvero l’empatia e la sensibilità, e quella degli animali sono gli occhi. E non fanno che ricordarci il rapporto interiore dello sguardo. Cosa chiedono le anime e gli animali: rispetto, libertà e amore: pare che in giro scarseggino alquanto.

4 pensieri su “L’anima umana, ovvero l’empatia e la sensibilità, e quella degli animali sono gli occhi. E non fanno che ricordarci il rapporto interiore dello sguardo. Cosa chiedono le anime e gli animali: rispetto, libertà e amore: pare che in giro scarseggino alquanto.

  1. Vero, se non fosse che in un certo tipo di “amore per gli animali” c’è qualcosa di profondamente sbagliato, per non dire malvagio. Gli animali da compagnia sono essere viventi messi in produzione per essere venduti a umani che poi, avendoli comperati, e possibilmente “di marca”, ovviamente li considerano “oggetti” per il loro “consumo”.
    Che ne direste se venissero messi in produzione per essere venduti dei cuccioli umani? Lo chiamereste amore per l’infanzia?
    L’amore per gli animali dovrebbe esprimersi nell’aver cura della fauna e dell’ambiente che consente loro di vivere LIBERI; in coerenza con la loro natura; non nell’amore per animali messi in produzione per essere venduti.
    L’animale d’affezione ha un suo valore indubitabile, ed è giusto che venga salvaguardato ma attenzione: girano ancora troppe signore in pelliccia con cagnolino al guinzaglio.
    L’animale d’affezione dovrebbe essere quello che viene accolto nella propria casa per bisogno, non acquistato da un “proprietario” che lo tosa e poi gli mette il cappottino.
    Ho avuto una gatta, che è vissuta con me per diciannove anni e la cui compagnia mi manca ancora tantissimo. Era figlia di una randagia la cui cucciolata occorreva salvare. Hanno trovato casa anche i suoi tre fratellini e la mamma.
    La mia gatta è vissuta lussuosamente, da padrona di casa pure viziata, va detto. Ma va detto anche che, se si è salvata la vita e ha ottenuto caldo, poltrona, coccole e lauti pasti, nonché veterinario, non ha mai potuto avere una vita da gatta, che non dovrebbe starsene chiusa in un appartamento senza mai aver incontrato un suo simile, senza cacciare, privata della sua libertà.
    E’ sicuramente vissuta più a lungo dei suoi simili in libertà (inesistenti, peraltro, perché non possono essere considerati tali i randagi delle nostre città).
    Poi, certo, quando questi poveri animali-schiavi, prodotti venduti e acquistati finiscono vittime di un padrone malvagio, giocattolo per bambini o adulti viziati che o li gettano via, vanno tutelati.
    Ma sono figli di un commercio che dovrebbe cessare: non si dovrebbero “produrre” e vendere esseri viventi. Ne va, tra l’altro, del mondo in cui anche noi viviamo e che stiamo per perdere.
    Non è avvilente incontrare, per la strada, più cagnolini al guinzaglio, di “razze” improbabili e fasulle che bambini?

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    1. Cara Ivana, ma se certa gente mette in produzione cani e gatti(prima i maiali vedi in Ungheria dove la cosidetta uniore europea permette tali schifezze)non ha certo a cuore e non ama nè cani nè gatti. Per quanto mi riguardo gli animali a cui guardo e mi fanno male vederli trattare come merce da buttare sono quelli di strda e quelli che vengono essati e maltrattati dei cosidetti umani. Per questa gente proporrei pene carcerarie e neanche leggere o ai domiciliari. Semmai userei lo stresso trattamento, vedi legari i cani ai guard rail delle autostrade. o tennerli in catene, sepperlirli vivi o sparagli addosso.

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