La strada,
come in un sogno ricorrente si spezzava sempre.
Pare fatto materiale da un lato di lava e dall’altro
cartapesta.
La strada,
come in un sogno ricorrente si spezzava sempre.
Pare fatto materiale da un lato di lava e dall’altro
cartapesta.
La terribilità della vocazione mercificata delle forze distruttrici del pianeta. Spero, ma quasi sempre la sola speranza sia un sentimento vano, che tale strada da “fine della terra”, venga invertità. Naturalmente ha bisogno e necessità di cuori, occhi, mani, stomaci, vene e gambe -, e persino, moltissimo amore, su cui mettersi in cammino.
Una volta(chissà oggi a cosa sono dediti in mancanza di scuola e lavoro e problemi economici nelle case) i bambini dei vicoli, almeno a Napoli e dintorni, si orgaizzati in bande, quando nasevano delle frizioni, soprusi e guapperie, per far la petriata (guerra con le pietre)ad alle altre bande dei vicoli adiacenti o di altri quartieri limitrofi. Le armi erano, davvero, potentissime e assai devastanti e distruttrici: il rischio, con con tipo di armi, era altissimo, ma però mai mortale, tutt’al più si veniva ciaccati, colpiti, da una pietra in testa o in faccia. E allora visto che non moriva nessuno, anche quando veniva fatto prigioniero e spogliato di tutto quello che avva nelle tasche, cioè quasi mai niente, eccetto le palline colorate di vetro, i ritrattielli, pezzi di qualche giocattolo scassato, qualche tozzola di pane sereticcio e qualche vecchia foto di uno dei genitori o ti titti e due e qualche figurina di un santo per proteggersi dalle cose brutte della vita. E oggi quelle bande usano ancora le pietre, i sassi e al massimo le fionde? Oggi si costruiscono armi oltre che potenti molto ma molto sofisticate. Ma perchè si costruiscono armi cosè potenti e letali? Chi le costruisce e a chi vanno date, cioè venduti? Alle bande dei gungliuncielli dei bassi e dei vicoli di Napoli o di altri posti del genere? E chi permette che si costruiscono tali armi e vendute così platealmente legali? Chiramente in tempi di pace, per modo di dire, e, in tempi di guerra sono comunque domande inutili, stupide e retoriche.
Manualità di cose e colori … di gesti quotidiani in cui ci rifugiamo e nello stesso tempo apriamo noi stessi e gli altri agli spazi con cui dialogare … anche e specie col silenzio, mentre le mani e le dita tessono gesti per ri conoscersi. Pensara tutto ciò e alla guerra, a ciò che essa impedisce e distrugge: vita, vite, sogni, una semplice passeggiata e altre piccole cose…