Mese: aprile 2022
La logica, a prescindere.
La logica, non l’irrazionalità, dice proprio così. E chi è che lo dice? I benpensanti. Ti vuoi forse scandalizzare o menare il can per l’aia? Assolutamente no, ci mancherebbe. E dopo? Il mondo, la natura, gli uomini e gli animali saranno tutti migliori. Il progresso ha necessità e bisogno di mercato. E il mercato di guerra. E prima che compaiano le armi, compaiono le altre guerre: finanza, mercato dalla a alla zeta, economica e delle armi. Se si producono le armi, prima o poi, diceva nientemeno che Cechov, la pistola nel romanzo anche lì è destinata a … a? … a far urlare, tacere e silenziare. Il campo prima della semina.
Noir. Da bamboccione, babbasone a killer.
Pesavo tanto. Già prima della maggiore età. La mattina mi scocciavo di svegliarmi presto: dovevo aspettare il bus e poi dovevo sorbirmi tra i venti e i venticinque chilometri per raggiungere l’istituto alberghiero. Allora mamma ha pensato bene di iscrivermi a un istituto privato vicino casa; però, pure lì c’era da fare un po’ di chilometri. E mi scocciava. Più i giorni che non ci andava che andavo. Tanto a imparare per cucinare quelle cose mica ci vuole tanto. A casa faccio pure dei tentativi, ma spendo tanto e sporco tutto. Poi a lavare pentole e tutto ci pensa mamma. Mi piace anche star lì a farmi dare questo e quello. Però, anche se non lo dico, quello che cucio non viene granché, anzi se qualcuno fa la faccia storta, mi scoccio assai. Mi sono diplomato ma le poche esperienze che ho fatto a preparare panini imbottiti mi ha proprio scocciato. Mamma è sempre lì che mi chiama per sincerarsi dove sono: cavolo, ma sono appena dieci metri da casa. E coì a tempestarmi tutta il giorno. E’ tranquillo solo quando sono a casa. Anche se porto tre quattro amici e dormiamo in giro per casa lei è più tranquilla. Voi questo che adesso vi dirò non lo sapete, ma io quando ho bisogno di soldi per uscire o per il vestiario o le scarpe o il telefonino e tutto il resto la ricatto. E lei cede, cede e cede. Mio padre cerca di stare tranquillo dopo una giornata di duro lavoro. Il suo mestiere? Eccolo, fa il muratore. Io a fare il muratore non ci penso proprio.
Continua…
Attori, comparse, fuori e dietro le quinte
L’interpretazione dei sogni, in luogo
degli incubi, è roba di tanto tempo fa.
L’interpretazione dei sogni è un tram
che fila via a gran velocità i passi lenti.
L’interpretazione dei sogni è sapone naif
a dir poco sfuggenti un pugno di mosche
alla bocca dello stomaco in disordine.
L’interpretazione dei sogni non è un film
né teatro o scene mirabili o di strada.
L’interpretazione dei sogni sforna miraggi
resta a te farne una cernita di pepite nere.
L’interpretazione dei sogni è acqua di pioggia.
E non c’è trucco e non c’è inganno solo quadri
che tu non hai mai messo sulla tela dell’oblio.
L’interpretazione dei sogni non hanno a che fare
nulla con il gioco delle carte geografiche e l’argento.
L’interpretazione dei sogni è un cassapanca vuota.
L’interpretazione dei sogni è la strada verso casa
svoltato l’angolo dell’ignoto materiale dei sensi.
La triste storia del bambino che non crebbe più.
Di primo acchito fu strano, molto strano a rivedere Marcus. E poi si vedeva a occhio che qualcosa non andava. E questo basiti, li sconcertava. La figlia dei Cerasuolo anno anno dopo anno cresceva, mentre vedendolo Marcus ogni estate sulla spiaggia e in paese, rimaneva quasi identico nelle fattezze, in altezza e nell’intero corpo. Un piccolo omino, anche se armonioso e bello che da fuori tale rimaneva. E dentro? Delusione. Dolore. E impossibilità. E Cristina e gli stessi coniugi Cerasuolo erano quasi intimoriti nel riprendere l’amicizia che si rinnovava ad ogni mese di luglio. Avevano timore di chiedere e, sbagliare.
I ritmi di lavoro, il tempo operaio del tempo passa invano: e ritorna oggi come fu allora; precario, mal pagato e … pericoloso. In Italia è stata dichiarata la guerra agli operai uccisi sui luoghi di lavoro sempre più spogliati di diritti, garanzie e protezioni. Le loro famiglie piangono. Con dignità, tristezza e tanta rabbia piangono.
Quadri che a vederli tacciono moti di emozioni.
Le strade
Ci sono libri che comprerei.
Conservo i vari titoli nel
portamonete.
Il portafoglio inizia a
ingrossarsi sui lati.
E anche la tasca dietro
mostra il gonfiore.
E’ difficile comprare
tutti quei libri.
E il portamonete ha
spiccioli e libri
scritti a mano o ritagliati.
Forse perchè nei libri
ci sono strade, case, amori,
disastri, i raggi del sole,
nientemeno la vita intera.
Facile e difficile
Intrattenersi,
sfiorare, toccare
i temi dei libri
mossi dal vento.
Noir. Cose così intorno a un libro forse mai letto.
Può un libro essere catartico? E salvarti? Un libro letto da un personaggio di un libro in cui c’è la vita. Un libro finito(o finto?) in genere è ciò che qualcuno ha vissuto, ad esempio chi l’ha scritto, così i personaggi inventati o estratti dalla creatività fitta di realtà. O forse dal presente, perchè l’autore è ancora in vita. Un libro nuovo forse è già più vecchio del mondo. A leggerlo(in fondo ma anche in principio cosa puoi fare di un libro se non leggerlo: forse farne un monumento …) ne vedi il presente addirittura il futuro, l’adesso.
L’autore, i personaggi, ombre che si muovono su fogli immacolati. Ombre, oscurità e il bianco che acceca.