Morivano nel silenzio.
A monte della frastuono e del chiacchiericcio.
Succedeva quando tornavano a casa e rimanevano soli.
Come il riverbero di un clangore muto e lontano, chiuso nel petto.
E lentamente, nel silenzio di cui avevano paura, li vedevi prigionieri
di un sonno profondo, inerte.
E li vedevi morire in un sogno perenne, lentamente.
E c’era una musica di nenia conturbante che li accompagnava
da vivi nel trapasso.
Era questo il modo di morire con loro, lentamente,
perennemente
E lentamente se ne andava via la vita.