Voi, ehi dico a voi, non mi conscete perchè siamo lontani e perchè non sto sui siti dei telefonini che tutti mettono le foto e tutte le cose che fanno, compreso quando vanno in bagno o le ragazze e le donne con i selfie sorridenti con le labrra a culo di gallina e sorridenti o con il musso di pucchiacca diretti al fidanzato, all’amante e alle amiche ed eventuali spettatori. Tutta questa tiritera per dirvi che quando scendo tra i vicoli e le strade e le piazze i miei maggiori e quasi unici interlecutori sono i cani. E non saprei dirvi se questo dipende dal fatto che una volta ero anch’io un cane. E avevo anche il classico nome che andava da Bobby, Black e Zanna Bianca che poi i denti si sono tutti cariati, forse per questo me la sono vista brutta. Il fatto è che quando cammino appena incontro un cane e di seguito gli altri mi fermo e ci parlo. Loro, naturalmente sulle prima sono sospettosi, poi dopo scodizolano, muovono la testa di qua e di là, si sdraiano su un fianco e accettano le carezze. Questa loro tenerezza mi commuove e trattengo emozione e empatia, però continuando nel discorso che divnta filosofico e poetico e dico:”Ma che ci campate a fare se continuate a fare una vita … non solo da cani, ma schifosa. Se fossi in voi, poichè siete cani allo sbaraglio, mi ammazzerei. Infatti, non fate altro che stare sempre dietro agli umani. Bene, no! anzi male, fate una vita voi di strada che è peggio dell’inferno e a dire il vero non saprei dirvi se l’inferno di Dante, di Dio o questo sulla faccia della terra degli uomini.”