Un uomo diede uno schiaffo a una donna. Lei, ragazza forse innamorata, fra i seni portava fogli di giornali porno. E l’uomo, ragazzo innamorato, intanto correva dietro Paola. Poi una divenne sua moglie e l’altra l’amante. Così entrambe sapevano. Marianna voleva Antonio tutto per sè, così Sandra. Da un mese la moglie era irreperibile e la polizia dopo la denuncia di Antonio aveva iniziato le ricerche che erano a un punto morto. Intanto una notte per l’amante fu l’ultima. La mattina il proprietario dell’albero avvisato dalla donna delle pulizie telefono i carabinieri che una volta nella stanza trovarono la donna in lago di sangue. E, cosa strana, il corpo presentava ecchimosi e morsi profondi con asportazione di pelle e carne. Antonio aveva messo in conto la fuga: si era imbarcato o forse aveva preso un aereo. E a distanza di tre ore ormai era n terra straniera. E mentre era in bagno e si sbarbava, si guardò con insistenza allo specchio e a voce come se stesse parlando con un amico disse: “Per come si era messa la situazione sia Sandra che Marianna mi hanno chiesto la stessa cosa. Ognuna mi voleva per sè ma entrambe era uguali nella stessa richiesta. Uccidimi, con le tue mani. Ma non solo questo, chiesero in giorni e ore diverse. Morire non basta. Devi fare altro. Loro due, separatamente, a dirmi: “Dopo aver portato a termine la mia morte, mangiami. Sarò sangue dentro te. Amore mio. Per sempre.”
Mese: dicembre 2022
Narrate che nel tempo stabilito, minuti contati: mezzora. Necessario è non andare oltre. Sia per te che per voialtri. Terminate il lavoro adesso. Tutt’al più stanotte, in sogno.
La casa e, Mirna
Per quanto si abiti una casa, lei, ha i suoi segreti. E le cose immobili d’improvviso paiono animarsi. O sparire. Il letto è sfatto. Il rubinetto in cucina gocciola. E la tazzina del caffè ha un dito nero. In bagno l’accappatoio è ancora umido. E si udì:<<Mirna, dove sei?>>
Estrema è ‘a poesia: serve pecchè nun serve a niente.
L’anima del grande poeta Giacomo Leopardi è un corpo brutto e cadente.L’anima è la poesia ma si è accanita e concentra dentro e fuori di lui.
Più l’anima è sporca, perché corpo massacrato, più essa risplende.
L’anima è uno specchio mai in frantumi e sgobba per il corpo prigioniero.
L’anima gioca a guardarsi. L’anima è il passaporto che non costa nulla.
Chi più ha dato carne all’anima e ha vestito il corpo velato dell’anima?
Giacumino, chillo scurtecato scartellato d’a ginestra ‘e ncopp”o Vesuvio.
Isso, ‘o poeta di Recanati ca cammenava pe’ dint’e viche tra santa Teresa, ‘a Sanità, via Toledo e i Quartieri Spagnoli. Isso, cu chella resatella ‘ncopp’e labbra curiose e ‘e mammalucco, teneva e cosce chiatte e pesante e ‘o piezzo di sopra sicco, comme si fosse stato ‘nu malato ‘e tbc. L’anima è il corpo nudo.
L’anima è il corpo bello e armonioso: di sicuro non di Giacomo ‘o poeta.
L’anima è il corpo brutto e sgraziato; di sicuro di Leopardi ‘o recanatese.
L’anima è il tentativo di staccarsi dal corpo.Quando si mette a tacere il corpo, l’anima è del diavolo, umano. L’anima è la recita a teatro.
Più si recita più l’anima si materializza nell’occhio di bue.
L’anima è l’armonia invisibile dopo ogni delitto.
L’anima è il baro che sa di barare e imbrogliare.
L’anima, come la razza umana, non ha confine.
La differenza tra anima e corpo è nella visuale ristretta e vasta.
L’anima è il tempo che passa.
Inseguirla per catturarla e farne farfalla da teca è da circo equestre.
L’anima è la varietà degli animali.
Il corpo degli animali non ha bisogno di vestiti.
Gli animali sono l’agnello sacrificale.
L’uomo ha vergogna delle propri nudità.
Gli animali che non hanno l’anima no. Si accoppiano senza girare film porno.
L’anima è sempre nuda; ed è per questo assillo che si nasconde e fugge.
L’anima è terra estrema.
L’anima è l’ascensore vuoto dell’uomo.
L’anima è il deserto del corpo.
L’anima è la voce afasica disumana del corpo.
L’anima è come la morte; silenzio di polvere che non si può comprare.
L’anima depositata a fermentare nel corpo sgraziato e di scorfano,
di Giacomo Leopardi, ma pure Ranavuottolo e Scartellato.
Se dio esiste, si vede: gli, gode, si arrapa; insomma,
gli piace torturare questo tipo di persone
Isso si è sobbarcato il peso
dell’anima e della poesia, come Giuda quella del tradimento più famoso sulla
faccia della terra, secondo la chiesa cattolica romana.
Cosa doveva soffrire stu povero maronna?
A chi aveva acciso pe’ scrivere sti quatte poesie ‘e merda divina?
Eppure, ‘a mamma era si severa, ma era ‘na bella femmena.
Il padre pure, anche se era ‘nu chiacchierone,
pur’isso nun era mica ‘nu cachisso ‘nzuarato, cioè un loto. ‘Nzomma, esteticamente,
nisciuno penzava ca avesse mis’o munno ‘nu scorfano di nome Giacomo.
Ma Giacumino ‘o Ranavuottolo l’hanno visto ncopp’e Quartieri Spagnoli.
Forse nun ce credite, ma ‘a gente dei vicoli è uscita dai bassi e in corteo ha
partecipato alla festa di matrimonio tra ‘o Scartellatiello e ‘a ‘nnammurata
soia. E doppo tutti a festeggiare abballanno, cantanno e mangnanno.
E si vulite vedè comme s’ chiamm’a sposa ‘e Giacumino,
basta ca jate ‘a sezione d’o municipio di piazza Dante e cercate
dint’e documenti addò ce stà scritto:si certifica l’avvenuto matrimonio tra il signor Giacomo Leopardi, (ca nun ha mai visto tuccato e assapurata ‘na fessa fresca
o ‘na sciuscia vecchia, fosse pure chella ‘e ‘na zoccola o ‘na puttana: ma chesto s’intende, nun sta scritto; eppure ‘a carne s’ jetta, specie quanno ll’acqua è poca e ‘a papera nun galleggia)di Recanati e la signorina Poesia Figliola.
Ogni anima ha i suoi estremi specie quando rimpicciolendosi si espande nelle stagioni di passioni tenute a bada con la furia delle catene. Fluisce a picco fra le altezze delle cime. Giunge nelle furie del mare. Gli abissi carsici in solitudine.
Le arcate sopraccigliare dei sogni
Mi piaci come scrivi,
perché usi le dita spezzate e le arcate dei sogni come spiagge di mare.
Mi piaci come scrivi,
perché non smetti mai di risalire il sassoso bagliore del cielo di sera.
Mi piaci come scrivi,
perché usi gli scarti del giorno che mai avranno un futuro luminoso.
Mi piace come scrivi,
perché le ombre dentro di te convivono ad occhi chiusi con le altre.
Mi piace come scrivi,
perché bisogna avere pazienza quando non riesci a resistere a noi.
Mi piace come scrivi,
perché le gocce dei piedi a furia di salire e scendere si asciugano.
Mi piaci come scrivi,
perché le onde del tuo divenire si fanno capanno scuro, rosso e blu.
Mi piaci come scrivi,
perché cammini nelle strade vecchie che ormai sono solo fantasie.
Mi piaci come scrivi,
perché hai la bocca, la lingua e le labbra colorate del vostro amore.
Mi piaci come scrivi,
perché hai occhi di schiuma marina e le mani che afferrano il cielo.
Mi piaci come scrivi,
perché il tuo corpo non fa che esporre di continuo i tuoi romanzi mai editi.
Mi piaci come scrivi,
perché non ci conosciamo mentre ci sfioriamo e il mondo continua a girare.
Mi piace come scrivi,
perchè a scrivere sono i nostri corpi che vivono, piangono e, poi, sorridono.
