Il gioco è la manutenzione del giardinaggio umano.
Fin da bambino volevo giocare perchè attraverso il gioco con i miei amici del vicolo vivevamo la vita contro le mancanze e le costrizioni. Se a casa tua manca il sole e il cielo e altro esci e mettiti a giocare. Noi uscivamo e giocavamo con tutta la vita. Dopo devi continuare a giocare altrimenti la vita si è stutata e da adulto sei tutto stazzonato non solo nei vestiti ma nel cuore e la pelle diventa come quella dei coccodrilli: dura. Nel gioco si vede se sei generoso non solo nei più bravi ma anche le riserve fanno le rughe anche se giovanissimi. C’erano due riserve che erano alquanto scarse però si portavano le merende in mano. A quel punto facevo entrare prima uno e poi l’altro. Loro erano contentissimi di entrare in campo ma prima li lusingavo dicendo che con loro vincevamo. Sergio Combo e Ciccio Nardo mi consegnavano le loro marenne una con il filoscio e l’altra con sasicce e friarielli. Così a quel punto io ero ancora più felice, anche se perdevamo la partita. Spesso è così per tutta la vita; si entra, si esce, si perde.
Giochi, osservi giocare e se hai fortuna, mangi pure.
Bellissimo quadro. Tra tenerezza e nostalgia.
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Grazie. Mi alleno per il futuro.😛
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