Scrivi del tuo primo computer. Quando comprai il mio primo computer sapevo usarlo solo per scrivere e in sostituzione della vecchia macchina Olivetti per i miei futuri capolavori narrativi. Ma il mio primo computer è legato a una vera tragedia. E al mio principale se non unico lavoro letterario fatto di tentativi e scarabocchi ma pur sempre il “mio” travagliato carissimo manoscritto. Per colpa di quel figlio di buona madre di mio figlio. Incendio il computer o se lo fece rubare quando lo portò da una sua amica? Macché! No, assolutamente no. Il bastardo fece di peggio. Così quel mio lavoro più importante che mi avrebbe arriso notorietà, fama e denaro a catinelle sparì nel nulla. Cosa accadde? Con una cliccata sbagliata. E addio sogni di gloria di un contratto milionario con almeno dieci case editrici che erano lì a farsi le scarpe e a sbranarsi. Andammo anche da un genio del computer per recuperare quel mio irripetibile incredibile capolavoro: niente! nulla! La disperazione travolse e annichilì la mia splendente aura nata e cresciuta con il manoscritto ma come rimediare: che fare? C’era una sola strada da percorrere se avevo le palle: c’erano ancora, perchè stavano sul bigliardo e anche perchè non avevo subito nessun asportazione chirurgica nè le aveva tagliate una mia accesissima e vogliosa fans che stravedeva per le mie settebellezze. Imperativo assoluto: riscrivere … il capolavoro. Perchè se Dio esisteva davvero e non a sermoni, prediche e salamelecchi e il ritorno del figliol prodigo l’ultima cosa che avrebbe voluto, addirittura comparendo in prima persona(e senza le altre due)era(ciò per appararsi con Adamo e Eva) applaudire il mio grande splendido immenso impareggiabile ca po la vo ro.

I computer sono pieni di capolavori mai nati.

Scrivi del tuo primo computer. Quando comprai il mio primo computer sapevo usarlo solo per scrivere e in sostituzione della vecchia macchina Olivetti per i miei futuri capolavori narrativi. Ma il mio primo computer è legato a una vera tragedia. E al mio principale se non unico lavoro letterario fatto di tentativi e scarabocchi ma pur sempre il “mio” travagliato carissimo manoscritto. Per colpa di quel figlio di buona madre di mio figlio. Incendio il computer o se lo fece rubare quando lo portò da una sua amica? Macché! No, assolutamente no. Il bastardo fece di peggio. Così quel mio lavoro più importante che mi avrebbe arriso notorietà, fama e denaro a catinelle sparì nel nulla. Cosa accadde? Con una cliccata sbagliata. E addio sogni di gloria di un contratto milionario con almeno dieci case editrici che erano lì a farsi le scarpe e a sbranarsi. Andammo anche da un genio del computer per recuperare quel mio irripetibile incredibile capolavoro: niente! nulla! La disperazione travolse e annichilì la mia splendente aura nata e cresciuta con il manoscritto ma come rimediare: che fare? C’era una sola strada da percorrere se avevo le palle: c’erano ancora, perchè stavano sul bigliardo e anche perchè non avevo subito nessun asportazione chirurgica nè le aveva tagliate una mia accesissima e vogliosa fans che stravedeva per le mie settebellezze. Imperativo assoluto: riscrivere … il capolavoro. Perchè se Dio esisteva davvero e non a sermoni, prediche e salamelecchi e il ritorno del figliol prodigo l’ultima cosa che avrebbe voluto, addirittura comparendo in prima persona(e senza le altre due)era(ciò per appararsi con Adamo e Eva) applaudire il mio grande splendido immenso impareggiabile ca po la vo ro.

2 pensieri su “Scrivi del tuo primo computer. Quando comprai il mio primo computer sapevo usarlo solo per scrivere e in sostituzione della vecchia macchina Olivetti per i miei futuri capolavori narrativi. Ma il mio primo computer è legato a una vera tragedia. E al mio principale se non unico lavoro letterario fatto di tentativi e scarabocchi ma pur sempre il “mio” travagliato carissimo manoscritto. Per colpa di quel figlio di buona madre di mio figlio. Incendio il computer o se lo fece rubare quando lo portò da una sua amica? Macché! No, assolutamente no. Il bastardo fece di peggio. Così quel mio lavoro più importante che mi avrebbe arriso notorietà, fama e denaro a catinelle sparì nel nulla. Cosa accadde? Con una cliccata sbagliata. E addio sogni di gloria di un contratto milionario con almeno dieci case editrici che erano lì a farsi le scarpe e a sbranarsi. Andammo anche da un genio del computer per recuperare quel mio irripetibile incredibile capolavoro: niente! nulla! La disperazione travolse e annichilì la mia splendente aura nata e cresciuta con il manoscritto ma come rimediare: che fare? C’era una sola strada da percorrere se avevo le palle: c’erano ancora, perchè stavano sul bigliardo e anche perchè non avevo subito nessun asportazione chirurgica nè le aveva tagliate una mia accesissima e vogliosa fans che stravedeva per le mie settebellezze. Imperativo assoluto: riscrivere … il capolavoro. Perchè se Dio esisteva davvero e non a sermoni, prediche e salamelecchi e il ritorno del figliol prodigo l’ultima cosa che avrebbe voluto, addirittura comparendo in prima persona(e senza le altre due)era(ciò per appararsi con Adamo e Eva) applaudire il mio grande splendido immenso impareggiabile ca po la vo ro.

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