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  • Anatomia di una fotografia forse della storia di un romanzo, in cui, molto probabilmente, la tematica centrale è l’amore. E dalle conseguenze, forse, imprevedibili. Negli occhi degli sguardi dei tre protagonisti, decisamente alla pari, non convergono in nessun modo. Sarà una questione di filosofia individuale o solo pratica? Be’, saranno i loro sentimenti e comportamenti a dircelo. Abbiamo il privilegio di osservarli. Vedete, l’uomo guarda verso l’obbiettivo, il pittore che li ritrae o noi che subiamo la curiosità, e forse, lo specchio in cui ci riflettiamo, nonostante il tempo sia pieno di luce e favorevole alla vitalità. La barca sui cui sfilano veloci pare il dorso di una balena. Il nostro, è solo un un disguido ottico, altrimenti i tre, uomo e due donne, entrambe giovani, anzi coetanee, non solo parlerebbero tra loro, proiettandosi verso il punto che hanno deciso di raggiungere.
  • I silenzi evanescenti delle rose
  • Quando sono morto la cosa non ha mutato i destini del mondo. Mi aspettavo almeno una risata o un ghigno. E poi, in questi tempi di pandemia di massa, ci sono morti che pesano più di una montagna. Sarà. Poi dicono che il battito d’ali di una farfalla fa succedere uno sconquasso* da un’altra parte.
  • Antonio Moresco, L’inviato speciale nella città dei morti. Racconto presente nel giornale Domani del 25/01/2021. In precedenza ci sono stati altri due racconti che però mi sono perso: una con Maradona e poi col dottor Freud. Non perdetevele. Probabilmente A. Moresco di queste e altre interviste ne farà un libro che sarà di sicuro bello, corrosivo e sfascia palloni gonfiati.
  • Clelia dai capelli neri e gli occhi verdi. O la bellezza. E stare lontani e vicini nelle tue versioni nel timore che venga a mancare il cielo. E le sue creature volubili, furiose, segrete, sfrangiate e passeggere.

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Antonella Garzonio su Vedere, osservare, guardare no…
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