Ho vezzeggiato le nuvole, sia quelle un po’ sbilanciate di follia creativa, ma non saprei dire il perché, forse erano complici e sia quelle d’un cielo a pecorelle e quelle allungate e rigonfie in maniera bizzarra e ho detto loro di spargersi sulle terre arse. Ridevano. Ma estinguendosi hanno iniziato vivacemente a parlare di amori fugaci, furiosi e ribelli.